Art. 2 L. 110/75 - Armi e munizioni comuni da sparo

Agli stessi effetti indicati nel primo comma del precedente articolo 1 e salvo quanto disposto dal secondo comma dell'articolo stesso sono armi comuni da sparo: a) i fucili anche semiautomatici con una o più canne ad anima liscia; b) i fucili con due canne ad anima rigata, a caricamento successivo con azione manuale; c) i fucili con due o tre canne miste, ad anime lisce o rigate, a caricamento successivo con azione manuale; d) i fucili, le carabine ed i moschetti ad una canna ad anima rigata, anche se predisposti per il funzionamento semiautomatico; e) i fucili e le carabine che impiegano munizioni a percussione anulare, purché non a funzionamento automatico; f) le rivoltelle a rotazione; g) le pistole a funzionamento semiautomatico; h) le repliche di armi antiche ad avancarica di modelli anteriori al 1890, fatta eccezione per quelle a colpo singolo (1). Sono altresì armi comuni da sparo i fucili e le carabine che, pur potendosi prestare all'utilizzazione del munizionamento da guerra, presentino specifiche caratteristiche per l'effettivo impiego per uso di caccia o sportivo, abbiano limitato volume di fuoco e siano destinate ad utilizzare munizioni di tipo diverso da quelle militari. Salvo che siano destinate alle Forze armate o ai Corpi armati dello Stato, ovvero all’esportazione, non è consentita la fabbricazione, l’introduzione nel territorio dello Stato e la vendita di armi da fuoco corte semiautomatiche o a ripetizione, che sono camerate per il munizionamento nel calibro 9x19 parabellum, nonché di armi comuni da sparo, salvo quanto previsto per quelle per uso sportivo, per le armi antiche e per le repliche di armi antiche, con caricatori o serbatoi, fissi o amovibili, contenenti un numero superiore a 5 colpi per le armi lunghe ed un numero superiore a 15 colpi per le armi corte, nonché di tali caricatori e di ogni dispositivo progettato o adattato per attenuare il rumore causato da uno sparo. Per le repliche di armi antiche è ammesso un numero di colpi non superiore a 10. Nei casi consentiti è richiesta la licenza di cui all’ articolo 31 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 (2). Sono infine considerate armi comuni da sparo quelle denominate «da bersaglio da sala», o ad emissione di gas, nonché le armi ad aria compressa o gas compressi, sia lunghe sia corte i cui proiettili erogano un'energia cinetica superiore a 7,5 joule, e gli strumenti lanciarazzi, salvo che si tratti di armi destinate alla pesca ovvero di armi e strumenti per i quali il Banco nazionale di prova escluda, in relazione alle rispettive caratteristiche, l'attitudine a recare offesa alla persona. Non sono armi gli strumenti ad aria compressa o gas compresso a canna liscia e a funzionamento non automatico, destinati al lancio di capsule sferiche marcatrici biodegradabili, prive di sostanze o preparati di cui all'articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, che erogano una energia cinetica non superiore a 12,7 joule, purché di calibro non inferiore a 12,7 millimetri e non superiore a 17,27 millimetri. Il Banco nazionale di prova, a spese dell'interessato, procede a verifica di conformità dei prototipi dei medesimi strumenti. Gli strumenti che erogano una energia cinetica superiore a 7,5 joule possono essere utilizzati esclusivamente per attività agonistica. In caso di inosservanza delle disposizioni di cui al presente comma, si applica la sanzione amministrativa di cui all'articolo 17-bis, primo comma, del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773. Con decreto del Ministro dell'interno sono definite le disposizioni per l'acquisto, la detenzione, il trasporto, il porto e l'utilizzo degli strumenti da impiegare per l'attività amatoriale e per quella agonistica (3) . Le munizioni a palla destinate alle armi da sparo comuni non possono comunque essere costituite con pallottole a nucleo perforante, traccianti, incendiarie, a carica esplosiva, ad espansione, autopropellenti, né possono essere tali da emettere sostanze stupefacenti, tossiche o corrosive o capsule sferiche marcatrici, diverse da quelle consentite a norma del terzo comma ed eccettuate le cartucce che lanciano sostanze e strumenti narcotizzanti destinate a fini scientifici e di zoofilia per le quali venga rilasciata apposita licenza del questore (4). Le disposizioni del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza 18 giugno 1931, n. 773 , del R.D. 6 maggio 1940, n. 635 , con le successive rispettive modificazioni e della presente legge relative alla detenzione ed al porto delle armi non si applicano nei riguardi degli strumenti lanciarazzi e delle relative munizioni quando il loro impiego è previsto da disposizioni legislative o regolamentari ovvero quando sono comunque detenuti o portati per essere utilizzati come strumenti di segnalazione per soccorso, salvataggio o attività di protezione civile (5). (1)  Lettera così modificata dall'art. 11, L. 21 dicembre 1999, n. 526. (2) Comma così modificato prima dalla lettera a) del comma 1 dell’art. 5, D.Lgs. 26 ottobre 2010, n. 204, a decorrere dal 1° luglio 2011, ai sensi di quanto disposto dal comma 1 dell’art. 8 dello stesso D.Lgs. n. 204/2010, e poi dal n. 1) della lettera a) del comma 1 dell’art. 2, D.Lgs. 29 settembre 2013, n. 121. Vedi, anche, il comma 1 dell'art. 72, D.Lgs. 6 settembre 2011, n. 159. (3) Comma prima sostituito dall'art. 1, L. 21 febbraio 1990, n. 36 e poi così modificato dall'art. 11, L. 21 dicembre 1999, n. 526 e dai nn. 2) e 3) della lettera a) del comma 1 dell’art. 2, D.Lgs. 29 settembre 2013, n. 121. Vedi, anche, il D.M. 12 maggio 2011, n. 103. (4) Comma così modificato prima dall'art. 12, D.L. 8 giugno 1992, n. 306 e poi dal n. 4) della lettera a) del comma 1 dell’art. 2, D.Lgs. 29 settembre 2013, n. 121. (5)  Comma così modificato dall'art. 1, L. 21 febbraio 1990, n. 36.

Cass. pen., Sez. I 20/04/2015 n. 39787; Cass. pen., Sez. I 06/02/2015 n. 10328; Cass. pen., Sez. I 05/12/2014 n. 6875; Cass. pen., Sez. I 29/10/2014 n. 52170; Cass. pen., Sez. I 17/09/2014 n. 52526; Cass. pen., Sez. I 19/12/2013 n. 5719; Cass. pen., Sez. I 24/10/2013 n. 45237; Cass. pen., Sez. I 10/10/2013 n. 43478; Cass. pen., Sez. I 21/03/2013 n. 19983; Cass. pen., Sez. III 20/09/2012 n. 7950; Cass. pen., Sez. I 20/03/2012 n. 12737; Cass. pen., Sez. II 11/02/2011 n. 21808; Cass. pen., Sez. I 17/11/2010 n. 44555; Corte Cost. 10/12/1987 n. 498; Corte Cost. 10/06/1982 n. 109; Corte Cost. 10/06/1982 n. 108


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