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Art. 45 bis Codice Navigazione - Affidamento ad altri soggetti delle attività oggetto della concessione

Il concessionario, in casi eccezionali e per periodi determinati, previa autorizzazione dell’autorità competente, può affidare ad altri soggetti la gestione delle attività secondarie nell’ambito della concessione.

 

 

 

 

Testi per l'approfondimento

Manuale di diritto della navigazione e dei trasporti. Vol. I, Zunarelli Stefano, Comenale Pinto Michele M., Wolters Kluwer

Manuale di diritto della navigazione e dei trasporti Vol I 21135

Portualità turistica e fiscalità locale. profili giuridici, Mencarelli Silvia, Wolters Kluwer CEDAM

Portualita turistica e fiscalita locale profili giuridici 662873

Beni pubblici e concessioni, Tonoletti Bruno, CEDAM

Beni pubblici e concessioni 20178

 

 

 

 

 

 

 



Compete al g.o. l'azione con cui il titolare di una concessione demaniale marittima chiede al sub-affidatario il rilascio dei beni oggetto del sub-affidamento

T.A.R. Trieste, (Friuli-Venezia Giulia) sez. I, 08/05/2020, n.146

Rientra nella giurisdizione ordinaria l'azione con la quale il titolare di una concessione demaniale marittima chiede al sub-affidatario il rilascio dei beni oggetto del sub-affidamento; in tale ipotesi, infatti, non si controverte del mancato esercizio dei poteri di polizia demaniale ex art. 823 c.c. a tutela dell'indisturbato esercizio della concessione da parte del concessionario e, per suo tramite, dell'interesse pubblico perseguito mediante l'affidamento al medesimo della concessione dell'area demaniale marittima in questione, ma unicamente del (controverso) rapporto intercorrente tra la concessionaria e la sub-affidataria, che trae origine da atti e/o intese di natura privatistica e rispetto ai quali l'autorizzazione ex art. 45-bis cod. nav. costituisce mero presupposto fattuale.


I beni demaniali possono formare oggetto di diritti obbligatori tra privati

Cassazione civile sez. III, 31/01/2017, n.2347

In tema di affitto di azienda, la circostanza che quest’ultima comprenda, fra i beni aziendali, la disponibilità di un immobile demaniale non comporta la nullità del contratto, atteso che i beni demaniali possono formare oggetto di diritti obbligatori tra privati, senza che il carattere eventualmente abusivo dell'occupazione del bene demaniale comporti l'invalidità del contratto, il quale vincola reciprocamente le parti contraenti all'adempimento delle obbligazioni assunte, escluso ogni pregiudizio per la P.A., cui spetta le eventuali iniziative a tutela della particolare destinazione del bene.


Le disposizioni comunali non possono impedire al concessionario di beni demaniali marittimi di affidare a terzi l'attività turistica oggetto di concessione

T.A.R. Cagliari, (Sardegna) sez. I, 14/05/2015, n.775

L'articolo 45 bis del Codice della navigazione, in base al quale il concessionario, previa autorizzazione dell'autorità competente, può affidare ad altri soggetti la gestione delle attività oggetto della concessione, eleva a sistema la facoltà di gestione, non solo in modo diretto (da parte, cioè, dello stesso concessionario), ma anche in forma indiretta (cioè tramite soggetti terzi) dell'attività contemplata nella concessione demaniale marittima; sono, pertanto, illegittime le norme regolamentari o pianificatorie comunali in materia di utilizzo dei litorali che vietano in modo assoluto un subingresso stagionale nella gestione delle attività oggetto di concessione.


La legge regionale può impedire al concessionario di beni demaniali marittimi di affidare a terzi l'attività turistica oggetto di concessione

Corte Costituzionale, 07/07/2017, n.157

Non è fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 2, comma 1, lett. a), l. reg. Toscana 9 maggio 2016, n. 31, censurato per violazione dell'art. 117, comma 2, lett. l), Cost. La disposizione censurata — la quale, escluse le deroghe esplicitate, impedisce al concessionario dei beni demaniali marittimi per finalità turistico-ricreative di dare in affidamento a terzi le attività oggetto della concessione; facoltà che, invece, il codice della navigazione consente, senza limiti di sorta, purché autorizzata dall'ente concedente (art. 45-bis cod. nav.) — si inserisce a pieno titolo nell'ambito delle competenze amministrative e di indirizzo ascritte alle Regioni in materia di demanio marittimo, senza sconfinare nel titolo di competenza esclusiva — l'«ordinamento civile» — evocato a sostegno della censura. All'amministrazione competente spetta infatti il potere di assentire l'affidamento a terzi, sia dell'attività principale sia di quelle secondarie ed accessorie. Con la disposizione censurata la Regione ha esercitato, in via generale, le prerogative di sua pertinenza, restringendo a monte le possibilità di gestione indiretta delle iniziative economiche di rilievo principale legate all'area demaniale concessa in uso.

Note giurisprudenziali

Riguardo l'intervento nel giudizio in via principale cfr. nota redaz. alla sent. n. 63 del 2016; poi, cfr. decc. nn. 110, 228 e 240 del 2012; 42 del 2016; 98 del 2017.

Riguardo alla necessaria motivazione dei profili di violazione del parametro, in maniera non generica, né inconferente cfr. i richiami contenuti nella nota alla sent. n. 239 del 2016; poi, cfr. sentt. nn. 240, 247, 249, 265, 267, 273, 276 e 287 del 2016; 30, 31, 32, 35, 45, 47, 50, 60, 62, 68, 84, 105, 107, 114, 127, 133, 135, 151 e 153 del 2017.

Riguardo alla competenza esclusiva statale di cui all'art. 117, comma 2, lett. s), Cost., cfr. nota redaz. alla sent. n. 189 del 2016. Poi, cfr. sentt. nn. 210 e 267 del 2016; 36, 50, 74, 77, 85, 93, 98, 103, 114, 132, 133 e 139 del 2017.

Sulla “tutela della concorrenza” nei rapporti fra Stato e Regioni, cfr. i richiami contenuti nella nota alla sent. n. 178 del 2014. Poi, cfr. sentt. nn. 117 del 2015; 30, 101, 105, 158, 160, 239, 263, 265 e 285 del 2016; 40, 59, 93, 98 e 152 del 2017.

Riguardo alla potestà legislativa riservata allo Stato, in via esclusiva, dall'art. 117, comma 2, lett. l), Cost., in materia di ordinamento civile e penale, cfr. la nota redaz. alla sent. n. 18 del 2013; poi, cfr. decc. nn. 19, 22, 77, 131, 137, 159, 162, 218, 225, 228 e 229 del 2013; 19, 27, 61, 126, 134, 141, 188 e 269 del 2014; 124, 180 e 245 del 2015; 1, 175, 178, 185, 186, 228, 231, 257, 262, 282 e 283 del 2016; 41, 81, 103 e 121 del 2017.

Il ricorso che ha sollevato la questione è pubblicato in G.U. n. 37 del 14 settembre 2016, 1ª serie spec.




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